Non sono di questo mondo. Ne ho scritto in una mia poesia. Qualche mese fa, quando, quasi obbligato ad osservare un qualche non luogo del fittizio mondo della rete, rimasi pietrificato all’istante dalla visione di un abisso infinito che si nascondeva dietro alle parole e alle immagini ivi presenti.
Qualche mese fa ebbi la certezza del baratro culturale della nostra società, ottusamente felice di andare incontro ad una lentissima e tremenda fine.
Fine.
Si, è finita. il vuoto sta risucchiando ogni barlume di cultura e di intelligenza, lasciandoci corpi esanimi, senza più il sangue della saggezza.
Slogan.
“Inclusive battaglie” che escludono chiunque non vi si pieghi.
Propaganda martellante attraverso tutti i canali esistenti. Il sovvertimento del significato delle parole.
Immagini di morte terribili annegate nell’esposizione di nuovi spauracchi.
Si, l’intelligenza ad ovest degli Urali è ormai defunta. Il futuro è altrove. Dove? Non lo so. Non qui.
Ma qualcosa credo che possiamo ancora farla: possiamo ricordare, essere memoria incarnata di quel nucleo di umanità in dissoluzione artificiale, possiamo ancora tramandare, clandestinamente, le basi di quella vita, basi sia biologiche che spirituali. Possiamo custodire la memoria di ciò che saremmo potuti essere e che potremmo ancora diventare.
La deficienza artificiale è la fine dell'arte; musica, letteratura, pittura, tutto diverrà appannaggio di una…
Nel secolo in cui è stata, definitivamente, abbandonata dai più l'idea di Dio, abbiamo avuto…
"(...)I mezzi di comunicazione di massa partecipano alla costruzione della realtà degli individui, contribuendo a…
Ogni singolo momento della vita è ormai invaso dalla musica. Si, proprio invaso. Letteralmente, invaso.…
Sadomasochismo e intelligenza artificiale hanno molte più cose in comune di quanto non si pensi.
Siamo davvero così stupidi da lasciare che ci si rincoglionisca con la tecnologia e si…